15c Art. 125, 285 CC; 151 cpv. 1, 152 vCC
Divorzio – metodo di calcolo per accertare la disponibilità economica di un coniuge che, risposatosi, deve continuare a versare contributi alimentari per l’ex moglie e i figli del primo matrimonio
L’obbligo di mantenimento verso figli minorenni avuti da un nuovo matrimonio non è prioritario rispetto all’obbligo di mantenimento verso i figli minorenni avuti da un matrimonio precedente (o fuori del matrimonio) e verso un ex coniuge. Nel caso in cui un coniuge divorziato si risposi e non abbia mezzi sufficienti per far fronte agli obblighi alimentari che gli derivano dal matrimonio anteriore, tutti i suoi doveri di mantenimento vanno posti sullo stesso piano, tranne quelli verso figli maggiorenni (consid. 10 e 10a).
I CCA 3.3.2010 N. 11.2009.65
16c Art. 201 cpv. 2, 169 cpv. 1 CC
Accensione di pegni su un’abitazione familiare intestata a entrambi i coniugi
Un coniuge che vive nel regime legale della partecipazione agli acquisti non può, se l’abitazione familiare è intestata a entrambi i coniugi, gravare di pegno la sua quota di comproprietà senza il consenso dell’altro, salvo patto contrario.
I CCA 3.3.2010 N. 11.2006.75
17c Art. 204 cpv. 2 CC
Scioglimento del regime dei beni – spese e ripetibili maturate durante la causa di divorzio
Le spettanze maturate da un coniuge per spese e ripetibili durante la causa di divorzio non entrano in considerazione nello scioglimento del regime dei beni (precisazione della giurisprudenza).
I CCA 4.2.2010 N. 11.2006.52
18c Art. 273 cpv. 1 CC
Diritto di visita al figlio – incontri mancati
Condizioni alle quali il titolare di un diritto di visita può ricuperare incontri perduti con il figlio.
I CCA 30.11.2009 N. 11.2008.39
19c Art. 277 cpv. 2 CC
Contributo di mantenimento per il figlio maggiorenne – disponibilità economica del genitore
Casi particolari in cui la maggiorazione del 20% sul fabbisogno minimo «allargato» che il genitore di un figlio maggiorenne ha diritto di conservare ove sia chiamato a versare contributi di mantenimento può essere eccezionalmente ridotta o soppressa.
I CCA 16.11.2009 N. 11.2009.171
20c Art. 285 CC
Contributo alimentare per il figlio – condizioni economiche particolarmente favorevoli
Ove l’uno o l’altro genitore versi in condizioni economiche particolarmente favorevoli, il fabbisogno in denaro del figlio può anche essere maggiorato del 25% rispetto ai valori medi – adattati al caso specifico – previsti dalla tabella annua correlata alle raccomandazioni pubblicate dall’Ufficio della gioventù e dell’orientamento professionale del Canton Zurigo (consid. 6 a 8).
Il fatto che il figlio di un genitore agiato viva in comunione domestica con figli dell’altro genitore aventi un livello di vita inferiore non è ancora un motivo per riconoscere a tale figlio un tenore di vita meno alto in confronto a quello di cui gode il debitore del contributo alimentare (consid. 9).
I CCA 5.2.2010 N. 11.2009.110
21c Art. 286 cpv. 2 CC
Modifica di un contributo alimentare per il figlio stabilito in una sentenza di divorzio
Metodo di calcolo adottato per ridefinire il contributo alimentare in favore del figlio ove il padre si sia risposato nel frattempo e abbia avuto due figli dalla nuova moglie.
I CCA 23.12.2009 N. 11.2008.66
22c Art. 291 CC
Diffida ai debitori
Una diffida ai debitori destinata ad assicurare contributi alimentari in favore di un figlio minorenne decade da sé, salvo contraria disposizione del giudice, alla maggiore età del figlio (consid. 6a).
La clausola in cui un genitore si impegni, nell’ambito di una convenzione sugli effetti del divorzio, a versare contributi di mantenimento anche dopo la maggiore età del figlio può giustificare una diffida ai debitori se la durata dell’obbligo dopo la maggiore età è sufficientemente definita. Formulazioni del tipo «finché il figlio si trova in formazione» o «fino al termine della formazione» sono troppo vaghe e generiche per costituire un titolo esecutivo (consid. 6b a 6d).
I CCA 16.11.2009 N. 11.2009.142
23c Art. 333 CC; 60 CO; 83 LCStr
Responsabilità del capofamiglia – incidente in cui è coinvolto come pedone un bambino disabile sceso inopinatamente dal marciapiede – termine di prescrizione applicabile
La LCStr disciplina in modo esaustivo le responsabilità ma essa regola solo le ipotesi di danni provocati dall’uso di un veicolo a motore. Non è quindi applicabile alla responsabilità dei genitori di un bambino disabile coinvolto come pedone in un incidente della circolazione per essere sceso improvvisamente dal marciapiede. Alla responsabilità del capofamiglia si applica il termine di prescrizione annuale previsto dall’art. 60 CO.
II CCA 17.11.2009 N. 12.2008.258
24c Art. 398 cpv. 2, 367 cpv. 3, 413 cpv. 3 CC; 7 lett. c) e d), 24 cpv. 2 RLTeC
Diritti del tutelato o del curatelato nella stesura dell’inventario e nell’amministrazione della sostanza
Obbligo del tutore o curatore di coinvolgere il pupillo nella stesura dell’inventario e nell’amministrazione della sostanza (consid. 6a).
Quando il tutore o curatore può rinunciare alla consultazione del pupillo? (consid. 6b)
I CCA 22.12.2009 N. 11.2004.25
30c Art. 9 cpv. 3 segg., 5 LF-RMA; 76 LTF
Ricorso del curatore del minore
Il fatto che il curatore possa interporre un ricorso non significa che il minore possa prevalersi di qualsiasi argomento nella sua impugnativa, ma occorre che questi disponga di un interesse proprio ai sensi dell’art. 76 cpv. 1 lett. b) LTF a far valere determinate censure (consid. 1.2).
TF 10.11.2009 N. 5A_569/2009
53 Art. 22, 25a LFLP; 141 cpv. 3 CC
Divisione delle prestazioni d’uscita a seguito di divorzio da parte del TCA – competenza imperativa del Pretore all’esame di un’eventuale rinuncia al riparto
59c Art. 82 LEF
Rigetto provvisorio –contributi di mantenimento
La convenzione relativa al mantenimento non omologata da un giudice legittima il rigetto provvisorio dell’opposizione (consid. 1 e 2). L’esistenza di un procedimento giudiziario o di una regolamentazione giudiziale riferita al medesimo periodo contributivo per il quale l’istante ha promosso l’esecuzione esclude il rigetto provvisorio dell’opposizione (consid. 4a).
CEF 16.11.2009 N. 14.2009.81
63c Art. 93 LEF
Minimo vitale – costi per l’esercizio del diritto di visita
Nella determinazione del minimo vitale devono essere adeguatamente considerati anche i costi che il debitore deve sopportare per poter esercitare il diritto di visita ai figli che non abitano con lui (consid. 2).
CEF 26.1.2010 N. 15.2009.119